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Categoria: Arcipreti & Prelati
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Arciprete MastrangeloGiovanni Battista Mastrangelo nacque a Putignano il 19 novembre 1887. Il sacerdote, divenuto arciprete di Alberobello, prese possesso della parrocchia dei santi medici Cosma e Damiano il 27 giugno 1939. Morì l'11 dicembre 1946.
Il periodo storico era particolarissimo; ci troviamo alla fine della seconda guerra mondiale.
 
L'Italia, come il resto d'Europa, era a pezzi. Tra gl'lnglesi e gli Americani era nata una stretta collaborazione politica per combattere il nazifascismo e ripristinare negli Stati oppressi la democrazia. Quello che a prima vista sembrò la fine della 2a guerra mondiale si trasformò in guerra civile e, caduta Berlino, arresosi il Giappone, in Italia crollò la Repubblica Sociale. La Resistenza iniziò il 1939 nel nord Europa e si propagò anche in Italia e mise fine all'Era fascista. Vennero liberati negli anni successivi i campi di sterminio (Auschwitz, Birchenau,Treblinka, ... ), si chiuse il campo di concentramento di Alberobello. Soprattutto i primi campi avevano apportato lutto a milioni di Ebrei e a persone che professavano idee politiche diverse, mentre ad Alberobello ebbero salva la vita. Il gruppo degli Ebrei, dapprima cinquanta nel 1940, tranne piccoli movimenti in arrivo o in partenza, rimase sostanzialmente omogeneo per circa 2 anni; nel 1942 contenne un centinaio di internati, erano slavi della Venezia Giulia, della Slovenia e della Dalmazia rastrellati dalle forze militari italiane di occupazione in Jugoslavia. Nello stesso periodo giunsero Ebrei italiani, anarchici, in Jugoslavia. Nello stesso periodo giunsero Ebrei italiani, anarchici, antifascisti, apolidi di nazionalità russa o polacca. Il Campo di concentramento di Alberobello cessò le sue funzioni il 6 settembre 1943. Continuò a funzionare e ospitò i soldati dell'Esercito italiano della divisione"Piceno" per circa due mesi. Nel febbraio 1944 divenne luogo d'asilo per profughi stranieri; nel 1945, fino all'anno seguente, fu Colonia di Confino politico; nel 1947 e per tutto il 1948 il Campo accolse donne slave senza documenti e famiglie di Ungheresi, di Bulgari e di Albanesi, profughe dai loro Paesi. Vi trovarono rifugio anche gli ex ufficiali della Lufwaffe tedesca per sfuggire alla cattura da parte di emissari sovietici. 

In questo periodo il can. dott. Giovanni Battista,  zelante decurione dell'Unione dei Cooperatori Salesiani, svolgeva il suo apostolato di parroco-arciprete in Turi, e poi passò a guidare la Chiesa di Alberobello. È stato considerato grande benefattore e fervente imitatore delle virtù dell'Ordine di Giovanni Bosco, il santo che ebbe anche il merito di prevenire le devianze e di avviare i giovani al lavoro. Il Nostro "improntò di prevenire le devianze e di avviare i giovani al lavoro. Il Nostro improntò il sacro ministero allo spirito di don Bosco, diffondendo ovunque la devozione al santo. Di molti curò l'istruzione e la conversione al Cattolicesimo, degli altri, rispettosissimo com'era, rimase buon amico.
 
Laureato in matematica, nel 1924, insegnò negli istituti salesiani di Taranto e di Cisternino, recandovisi con notevoli difficoltà e soprattutto per aiutare in particolar modo i suoi confratelli. Visse di fede e di pietà, fu umile e modesto, consacrò se stesso al bene delle anime e di quella parte della popolazione che in quel particolare momento aveva bisogno di aiuto materiale; si prodigò in maniera generosa, conscio della sua missione sacerdotale. Sostenne con la fede e con la parola le sante confessioni. Per i molti popolani aveva la parola buona, il consiglio sapiente e l'aiuto che si materializzava con la partecipazione alle necessità e ai dolori. Trascurò se stesso per il bene delle anime, lasciando ai suoi poveri quel poco che gli era rimasto. Prodigò le sue belle doti di mente e di cuore con particolare fervore verso il Santuario, uno di piu frequentati e importanti del Meridione, attestato dalle folle straordinarie di devoti di ogni estrazione sociale, di differente età, che lasciavano preziosi doni o prenotavano celebrazioni eucaristiche e litanie durante tutto l'anno. Grazie ai nostri emigrati, anche in quel periodo, in parecchie città delle Americhe il culto per Cosma e per Damiano crebbe, diffondendosi con l'erezione di piccole chiese e con la realizzazione di statue identiche nelle fattezze alle nostre e, al pari della loro città di origine, solennizzano la festa il 27settembre.
 
Sotto l'arcipretura di Mastrangelo si pose mano alla rimodulazione della scalinata del santuario, trasformandola da circolare in forma trapezoidale, cosa che l'allora soprintendente ai Monumenti, Franco Schettini, non condivise e ordinò il ripristino ma le pressioni e la risolutezza di d. Gian Battista Mastrangelo avrà la meglio e alla fine la spuntò.

In questo periodo la Festa dei Santi Medici non fu effettuata il 27 settembre del 1943 annulando la processione dei pellegrini delle 11,05 e quella degli alberobellesi del 28 settembre delle ore 17,05.
 
da: tratto dal testo di Angelo Martellotta - Arcipreti e Prelati di Alberobello - ed AGA, Alberobello, 2018

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