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Categoria: Cultura
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El CristoIl Vangelo di Marco che ci accompagnerà in questo nuovo anno liturgico iniziato con la prima domenica di Avvento comincia così:

‘‘Inizio del Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.’’ Inizio è una parola drammatica. Una parola davanti alla quale si può esser presi dall’entusiasmo o dall’angoscia. Una parola che può essere vissuta come possibilità o come delusione. È una parola che mi fa pensare al padre Gino Cecchettin che dice ai funerali della figlia Giulia ventiduenne ammazzata dal fidanzato Filippo: ‘‘Voglio sperare perché questa pioggia di dolore fecondi il terreno di queste nostre vite e che un giorno possa germogliare.’’ Ma questa parola, inizio, mi fa anche pensare a quelle povere per-sone, spesso giovani, che pur non avendo subito una terribile disgrazia sulla propria pelle, sono bloccati dalla paura, non riescono a fare un passo nella vita anche se frequentano le scuole di ballo, vivono nella convinzione che il treno della vita sia ormai passato e che non ci sia più speranza di ricominciare. Soprattutto a loro il Vangelo dice che un nuovo inizio è sempre possibile. Siamo morti quando pensiamo che per noi un nuovo inizio non sia più possibile: anche in questo senso il Vangelo ci ridona la vita. L’inizio è anche speranza, desiderio come si augura il padre Gino Cecchettin. L’inizio, in effetti come dicevano gli antichi greci, è archè, è causa, fonte, è ciò che mette in moto un processo. In ogni inizio c’è anche tutto questo. Un nuovo inizio è possibile solo se desideri veramente; se c’è il desiderio che ti mette in moto.

Buon Avvento!
Don Leonardo

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