Gesù nel Vangelo racconta due parabole sulla crescita del Regno di Dio. La prima pone l’accento sulla crescita propria del seme. Il contadino non ha né dato al seme la forza di crescere, né può influire sulla lenta crescita: “la terra porta da sé il suo frutto”. Non che l’uomo non abbia niente da fare: deve preparare il campo e seminare. Ma il lavoro principale non lo fa lui, bensì, è quanto afferma la parabola, Dio, mentre l’uomo “dorme e di nuovo si alza” giorno per giorno. Il regno di Dio ha le sue proprie leggi, che non gli sono state date dall’uomo, non è un prodotto della tecnica: il germe, il gambo, la spiga, il grano pieno, il tempo della maturazione.
Lo dimostra la seconda parabola: il frutto cresciuto, che prima era parso all’uomo così piccolo, alla fine diventa più grande di quanto lui stesso avrebbe realizzato. E la mietitura? Sarà quella di Dio, ma a favore dell’uomo che prepara il terreno e semina il seme.
Buona Domenica! Don Leonardo