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Gesu MisericordiosoIl Vangelo odierno ha il tono e l’importanza di un testamento. Le parole dette da Gesù nel discorso di addio ai suoi discepoli, riportate dall’evangelista Giovanni, devono rimanere vive nei cuori dei credenti. Esse contengono una promessa, che include un’esigenza come sigillo nella promessa. Gesù parla del suo supremo amore che è nella sua morte per i suoi amici. Ma per essere suoi amici, noi dobbiamo fare ciò che Egli chiede. Promette loro che il suo amore rimane in essi, se essi rimangono nel suo amore, obbediscono al suo comando di amore. Come d’altronde Egli ha obbedito al comando di amore del Padre.

Le promesse nell’addio di Gesù sono così grandi che dal suo punto di vista le esigenze in esse contenute per noi, visi trovano intima-mente comprese. Gesù ci ha reso partecipi di tutto, dell’intero abisso dell’amore di Dio e ci ha scelto per vivere in esso. Questo tutto fattosi nostro è qualcosa di cui possiamo di continuo pregare il Padre: se rimaniamo nel Figlio allora il Padre vi darà ogni cosa. Dono e compito sono inseparabili, anzi il compito è un puro dono della grazia. Qui il Vangelo anticipa già la Pentecoste: il dono è lo Spirito di Dio che in noi aiuta a compiere il compito dell’amore.

Buona Domenica! Don Leonardo

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Le Campane della Basilica in un articolo del prof. Gino Angiulli

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