Nell’apparizione di Gesù ai discepoli di Emmaus, raccontata da Luca nella pagina evangelica odierna, c’è una lezione biblica, impartita dal Risorto ai discepoli prima che i loro occhi lo riconoscono vivo. I discepoli (ma anche noi discepoli oggi) devono comprendere che le affermazioni fatte da Gesù durante la sua vita mortale sull’adempimento dell’Antico Patto (la Legge, i Profeti e i Salmi, secondo la di-visione ebraica) si sono adempiute nella sua morte e resurrezione. Questi avvenimenti, dice Gesù sono la sintesi di tutta la Scrittura, e questa sintesi, che ha il suo centro nella “remissione dei peccati”, deve essere d’ora in poi annunciata a “tutti i popoli” dai testimoni, dalla Chiesa. I lettori del Vecchio Testamento, se si attengono ai singoli passi, vedranno con difficoltà questa sintesi.
Tuttavia l’intera drammatica storia di Israele con il suo Dio non ha nessun’altra meta e in tal modo nessun altro senso se non ciò che è insegnato qui dall’auto testimonianza di Gesù. Il continuo, solo terreno discendere di Israele negli “inferi” e dell’Israele salvato da Dio dalla “grande Rovina” (1Sam 2,6;Dt 32,29) è iniziazione alla conoscenza del definitivo morire e risorgere di Gesù per il mondo intero. A tutto questo Gesù Risorto deve prima “aprire gli occhi” ai discepoli.
Buona Domenica! Don Leonardo